Implantologia dentale Modena
(costi delle prestazioni tra i 250.00 euro e 900,00 euro)
Interessato acconsente al trattamento dei dati sensibili
2013
2013 Prognosi del caso sfavorevole contenzione prolungata
Assetto cranio cervicale
2013 2014 2015
Asimmetria cranica cervicale piano
FRONTALE
2014 2014 2013
2015 10 03 SORVEGLIANZA SANITARIA POST CHIRURGICA GRANDE INTERVENTO IMPIANTI ZIGOMATICI
Sovrapposizioni prognosi 2013- 2014 cambio di postura terapeutico mandibolare netto miglioramento fase dei provvisori
Prognosi 2014 post chirurgia fase dei provvisori
contenzione prolungata categoria 5 4% popolazione in genere CO non funziona bene causa mesio-occlusione Mesio con sovra-morso più facile // mesio con Morso Aperto più difficile
Angolo SNA 78,80 ° Retrusione mascellare superiore
Angolo SNB 78,21 ° Normoposizione mandibolare
Angolo ANB 0,59 I Classe scheletrica
Sintesi diagnostica Tipo Rotazionale Mandibolare : Neutro (R) Gruppo R3 MOB
PROGNOSI 2015 FASE DI MATURAZIONE E SORVEGLIANZA RIABILITAZIONE CON PROVVISORI
EMIMANDIBOLA DISTALE
categoria 2 10,9% popolazione in genere allungamento per rotazione posteriore
correggendo la differenza maxillo mandibolare
fare affidamento sulla crescita contenzione prolungata
Angolo SNA 81,75 ° Normoposizione mascellare superiore
Angolo SNB 80,14 ° Normoposizione mandibolare
Angolo ANB 1,61 ° I Classe scheletrica
Sintesi diagnostica Tipo Rotazionale Mandibolare : Posteriore ( P )Gruppo P1 NOB
EMIMANDIBOLA AVANZATA
categoria 2 10,9% popolazione in genere allungamento per rotazione posteriore
correggendo la differenza maxillo mandibolare
fare affidamento sulla crescita contenzione prolungata
Angolo SNA 79,78 ° Retrusione mascellare superiore
Angolo SNB 78,94 ° Normoposizione mandibolare
Angolo ANB 0,84 ° I Classe scheletrica
Sintesi diagnostica Tipo Rotazionale Mandibolare : Posteriore ( P ) Gruppo P1 NN
Controllo a distanza di 1 anno della riabilitazione protesica provvisori
Occorre correggere la parte dex più retrusa
Leggera incoordinazione condilo meniscale
Netto miglioramento della struttura scheletrica e della prognosi
2013 2014
Il sostantivo “dentiera”, di ampio uso nel linguaggio comune, è sicuramente noto a tutti: il termine rientra in una branca dell’odontoiatria, l’implantologia, ben più vasta che si occupa della sostituzione dei denti mancanti con radici sintetiche che, una volta ancorate all’osso, hanno il compito di sostenere sia singoli denti sia gruppi di denti che un’intera arcata, che assume, appunto, il termine di dentiera.
Per eseguire un intervento di implantologia, il paziente non deve presentare particolari stati fisici (come stato di gravidanza, anemie, alterazioni nella funzione coagulatrice, malattie cardiocircolatorie) e deve aver completato lo sviluppo delle arcate dentarie, quindi deve avere un’età superiore ai 18 anni per le femmine e 18 per i maschi.
L’impianto prevede la messa a diretto contatto di un corpo estraneo con quello umano: per questo motivo, è possibile che si verifichi una reazione di mancata integrazione ossea. Per ridurre drasticamente la possibilità che questo evento si verifichi, la moderna implantologia si avvale di strutture in titanio (puro oppure una sua lega) che realizza con l’osso una connessione diretta che, nella maggior parte dei casi, porta a una completa organizzazione fra osso e impianto (il c.d. processo di osteointegrazione, coniato dal professore svedese Per-Ingvar Branemark al termine degli anni Sessanta).
L’impianto in titanio potrà anche essere ricoperto da ceramica di idrossilapatite (ceramica di fosfato di calcio). Calcio e fosfati di idrossilapatitie, insieme, generano dei processi che andranno a formare l’osso sulla ceramica che ricopre l’impianto (c.d.osteoconduzione).
Lo studio della Dott.ssa Martelli, sezione di implantologia dentale a Modena, esegue impianti di ultima generazione, utilizzando esclusivamente materiali alloplastici come metalli, materiali di origine minerale e sintetica; l’esperienza maturata nel settore dell’implantologia permette la brillante risoluzione anche dei casi più complessi, riportando il sorriso più splendente che mai.
L’implantologia orale si occupa di sostituire i denti mancanti con altrettante radici sintetiche ancorate nell’osso che possono sostenere denti singoli, gruppi di denti o possono anche fungere da supporto per una protesi completa (la cosiddetta dentiera).Vantaggi : permette di conservare integri i denti naturali adiacenti allo spazio da colmare in quanto la protesizzazione degli impianti non coinvolge se non di rado anche i denti naturali.
Obiettivi terapeutici :
1- osteointegrazione: Fu il Dr. Per-Ingvar Branemark, professore in Svezia presso l’istituto di biotecnologia applicata di Göteborg – a sviluppare il concetto di osteointegrazione e a coniare il termine alla fine degli anni ’60. Il termine di derivazione latina la fusione di un “elemento” all’osso.
- In non più del 5% dei casi, per motivi che non sono sempre perfettamente noti e prevedibili, questo processo di connessione diretta tra osso ed impianto non si verifica per cui l’impianto non può sostenere la protesi e deve essere rimosso.
- Molte volte si forma un tessuto fibroso intorno all’impianto che è per l’appunto responsabile di una FIBROINTEGRAZIONE.
- A discrezione dell’operatore, sarà possibile sostituire l’impianto andato perso con uno avente diametro maggiore
2- Gli impianti possono essere costruiti in Titanio puro o in una lega di questo metallo
- impianti in Titanio stratificati con ceramica di idrossilapatite (ceramica di fosfato di calcio) Il calcio e fosfati dell’idrossilapatite vanno a far parte del metabolismo del sistema scheletrico e hanno l’ obiettivo è stimolare la osteoconduzione . Ha lo scopo di combinare le proprietà meccaniche del titanio con l’elevata possibilità che si generi osso sulla superficie ceramica.
- la reazione di rigetto, si verifica quando nel corpo estraneo sono presenti delle proteine e non ha quindi luogo con materiali implantari in cui le proteine sono assenti. Il Titanio inoltre non provoca neppure reazioni da corpo estraneo, ma stabilisce con l’osso una connessione diretta che è alla base dell’osteointegrazione, pertanto il materiale implantare è un fattore importante nel raggiungimento dell’organizzazione tra tessuto osseo e impianto.
GLOSSARIO
TRAPIANTO : sostituzione di tessuti mancanti (osso o gengiva) o perfino elementi dentari con materiali autologhi cioè derivanti dallo stesso organismo umano che necessita del trapianto. Ad esempio si può utilizzare osso della cresta iliaca (anca) per aumentare la dimensione dell’osso a cui verrà ancorata la protesi, tecnica ricostruttiva che si è dimostrata clinicamente valida. Inoltre è possibile utilizzare osso “di banca” prelevato da individui diversi della nostra stessa specie (materiale omologo) o ancora osso devitalizzato o altri tessuti provenienti da altre specie (materiale eterologo).
IMPIANTI sono realizzati esclusivamente con materiali alloplastici cioè estranei che sono essenzialmente: metalli, materiali di origine minerale (ceramiche in senso lato) e materiali sintetici. Il vantaggio di queste sostanze consiste nella loro disponibilità praticamente illimitata, nell’assenza di problemi relativi al loro prelievo nonchè nella possibilità di migliorare costantemente le loro caratteristiche fisiche e chimiche.